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Tutta la stanchezza del mondo – Enrica Tesio

Tutta la stanchezza del mondo di Enrica Tesio è la raffigurazione della nostra società, che ciecamente rifiutiamo di vedere e accettare

Titolo: Tutta la stanchezza del mondo

Autore: Enrica Tesio

Genere: Saggio-Narrativa

Edito: Bompiani

Uscita: 9 febbraio 2022

Dove trovarlo: ebook e cartaceo

L’11 febbraio 2013, nel cuore di una serata di ordinario delirio tra figli piccoli, lavoro arretrato e incombenze domestiche, dalla tv arriva una notizia stupefacente: il papa si è dimesso. Non è malato, non è in crisi spirituale, è afflitto dalla patologia del secolo, la stanchezza. In quel momento Enrica Tesio si sente “parte di qualcosa di grande e insieme sola in modo assoluto”. Perché no, noi non possiamo dimetterci. Noi siamo il popolo del multitasking che diventa multistanching.

Siamo quelli che in ogni istante libero “scrollano” pagine social per misurare le vite degli altri, quelli che riempiono di impegni il tempo dei figli per il terrore di non stimolarli abbastanza, quelli che di giorno si portano il computer in salotto per lavorare e la sera in camera da letto per guardare una serie ma intanto rispondere all’ultima mail… quelli che, per riposarsi, si devono concentrare. Con il suo sguardo acuto e pieno di humour Enrica Tesio ci apre un diario privato di fatiche collettive, dodici per la precisione, come quelle di Ercole. Con un’unica raccomandazione: stasera, quando tornate a casa, date una carezza a un adulto stanco e ditegli “questa è la carezza dell’ex papa”.

Recensione “Tutta la stanchezza del mondo”

Enrica Tesio, con una penna in parte ironica e in parte riflessiva, punta i riflettori su due temi importanti ma poco discussi: la stanchezza e la necessità di riposare, di prendersi il proprio tempo.

L’autrice analizza la società attuale mettendo in luce alcuni aspetti e modus operandi in cui l’uomo è talmente immerso da non rendersi conto. La società attuale, secondo Enrica Tesio, spinge continuamente al “fare”. Un fare non inteso come semplice vita lavorativa, ma al riempire le proprie giornate di attività da svolgere, progetti per non “perdere tempo”. Nessuno più si prende del tempo libero per sé, nessuno più semplicemente “non fa nulla”.

La raffigurazione di una società dedita solo al fare

Siamo immersi in una realtà sociale e storica, in cui anche nel nostro tempo libero facciamo qualcosa, come ad esempio navigare sui social o sui internet. Un realtà che è crollata solo in un momento ben specifico, quello del lockdown, ma anche si sono creare le occasioni per non rimanere fermi: dallo smartoworking, al cucinare.

La casa, dunque, che dovrebbe essere il luogo personale dove lasciare dietro i problemi, dopo la pandemia è diventano un nuovo spazio di lavoro, dove comunque c’è sempre qualcosa da fare. Così si arriva al punto centrale del libro, l’uomo è costantemente stanco, ma di una stanchezza alla quale non riesce a rinunciare, perché parte del proprio modus vivendi. Un qualcosa di cui ci si lamenta, si recrimina ma al quale non riusciamo a mettere un punto.

I messaggi del libro

L’autrice, con una scrittura scorrevole, attraverso i racconti della propria vita e quotidianità, ci fa rendere conto dei difetti della società attuale, degli schemi nei quali siamo immersi. Situazioni che ci portano a empatizzare, a comprendere e allo stesso tempo riflettere. Leggendo questo libro si è alla fine più consapevoli di come si vive, e resta solo al lettore decidere cosa fare: se provare a dir basta o farsi cullare dall’andamento generale di stanchezza che ormai accomuna tutti noi.

Voto: 4/5

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