Libri

It ends with us

Titolo: It ends with us

Autore: Juliet Marillier

Genere: Romantico – drammatico – temi forti

Edito: Sperling&Kupfer

È una sera come tante nella città di Boston e su un tetto, dodici piani sopra la strada, Lily Bloom sta fissando il cielo limpido e sconfinato. Per lei quella non è una sera come tante. Poche ore prima, ha partecipato al funerale del padre, un uomo che non ha mai rispettato, che le ha strappato l’infanzia e Atlas, il suo primo amore. Mentre cerca di dimenticare quella giornata tremenda, viene distratta dall’arrivo di Ryle Kincaid, un affascinante neurochirurgo totalmente concentrato sulla carriera e sull’evitare qualunque relazione. Eppure, nei mesi successivi, Ryle sembra non riuscire a stare lontano da Lily e alla fine cede ai sentimenti e all’attrazione che prova per lei. Dopo una vita non sempre facile, la ragazza ha tutto quello che desidera: il negozio di fiori che ha sempre sognato di aprire e un fidanzato che la ama. Tuttavia, qualcosa non torna: Ryle a volte è scostante e inizia a mostrare un lato pericoloso, in particolare quando Lily rincontra per caso Atlas. Pur non sentendosi al sicuro con Ryle, Lily si rende conto in fretta che lasciare chi ci fa del male non è mai semplice. Troverà allora il coraggio di dire basta?

Recensione

Questo è uno di quei libri difficili da comprendere e anche spiegare agli altri. Ancora oggi, ogni volta che provo ad analizzarlo trovo nuovi aspetti e continuo a mettere tutto in discussione

Per questo il mio è un pensiero, neanche un parere. Perché non mi sento all’altezza di poterlo recensire. Temi troppo delicati e un approccio a diverse questioni sulle quali non esiste un giudizio unanime, ma dipende molto dal proprio vissuto di vita. La protagonista indiscussa è sicuramente Lily, la sua infanzia, la sua vita e il rapporto che ha con la concezione di amore e rapporti. Credo infatti che le storie d’amore, i tanto discussi Ryle e Atlas siano meramente di contorno. Perché la cosa su cui bisogna riflettere è il messaggio di fondo.

Il libro è un denuncia alla violenza domestica, alla violenza sulle donne. La Hoover potrebbe usare anche escamotage narrativi estremi, ma sono utili alla causa. Racconta episodi e crea personaggi grigi tanto da farti immergere in una visione in cui, personalmente ho avuto difficoltà a dire cosa fosse giusto e sbagliato. Mi sono sentata strana, perché se a priori la violenza non è MAI GIUSTIFICABILE, qui ci si arriva a porre delle domande forti. Capisci perché per molte donne sia difficile affrontare determinate circostanze. Che le situazioni non sono mai bianche e nere, che le variabili sono tante e giudicare dall’esterno spesso è troppo facile.

Ringrazio la Hoover perché mi ha mostrato una situazione in cui realmente mi sono immersa, sono entrata nella psicologia della protagonista vivendo insieme a lei la sua vita. Grazie alla Hoover per le denunce sociali che ha fatto e per avermi insegnato che nonostante tutto l’amore che si può provare dobbiamo sempre metterci al primo posto. Perché l’amore per noi stessi è la cosa più importante e forse anche la più difficile Consiglio questo libro a chi si sente di affrontare tematiche difficili, perché non è per tutti. 

Voto 4/5