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The Harbinger 3 – Grazia e Destino

Titolo: The Harbinger 3 – Grazia e Destino

Autore: Jennifer L. Armentrout

Genere: Urban Fantasy

Edito: Harper Collins

Uscita: 18 novembre 2021

Formato: ebook e cartaceo


Recensione

Finire una trilogia è sempre difficile. Credo lo sia per l’autore ma anche per il lettore. Posso sinceramente dire che Grazia E Destino non mi ha delusa, anzi ha superato ogni mia aspettativa; non che mi aspettassi di meno dalla Armentrout.

Come detto precedentemente su Instagram, questa trilogia mi è entrata nel cuore, anche più della prima (la Dark Elements) e questo per diversi aspetti, ma soprattutto i personaggi

Trinity e Zayne

Trinity è salita definitivamente al primo posto come il mio personaggio preferito della Armentrout. Ha un evoluzione meravigliosa, da una ragazza che si nasconde per non mostrare la sua forza, arriva a prendere consapevolezza di se, a far dei suoi limiti il suo pregio e a lottare con audacia per quello a cui tiene.

La sua malattia, il modo in cui ne parla e l’affronta mi ha fatto piangere. Le sue paure sono diventate le mie, così come le sue fragilità. Allo stesso tempo ha una visione del mondo che le invidio: riesce a cogliere tutte più piccole sfaccettature, a meravigliarsi delle cose più semplici perché è consapevole che da un momento all’altro rischia di non poterle più vedere.

Il suo più grande desiderio è quello di continuare a vedere le stelle, anche se in maniera fioca, e ho amato il modo in cui Zayne faccia di tutto per far si che questo avvenga. Lui è la metà perfetta di Trinity

Uno Zayne diverso rispetto alla Dark Elements: più maturo e uomo che affronta la vita anche con cinismo e rabbia. Ma tutta la sua visione viene stravolta da Trinity, che gli apre un nuovo mondo. Entrambi imparano a vivere grazie all’altro, a prendere forza dal proprio amore e legame, in una maniera così intensa che difficilmente potrò dimenticare.

Lo stile immancabile della Armentrout

Anche in questo romanzo non manca l’ironia dell’autrice, delle scene quasi ai limiti dell’assurdo e dialoghi bizzarri che vi intratterranno come pochi. Bisogna dunque essere consapevoli che del sano trash è presente all’interno del libro, forse in percentuale maggiore rispetto a quelli precedenti.

Allo stesso tempo però la Armentrout riesce a bilanciare il tutto con scene spicy e la presentazione di temi importanti come la disabilità, l’autostima e l’affermazione di se stessi.

L’ironia della scrittrice, in questo caso, credo che serva anche a celare e nascondere la sua paura di mettersi a nudo. Come lei stessa afferma, infatti, la protagonista ha la sua stessa malattia. Tra quelle pagine dunque, sotto pseudonimo troviamo in realtà Jennifer L. Armentrout con la sua immancabile capacità di creare mondi meravigliosi, storie appassionanti e trasportarti in una bolla dove nulla ha importanza se non quello che stai leggendo.

Una vera fine?

La fine del libro credo lasci spazio a un possibile seguito, ci sono delle cose irrisolte, delle questioni che mi piacerebbe riuscisse ad approfondire. Chissà che tra qualche tempo non torni alla carica con un nuovo spin-off, sinceramente me lo auguro!

Voto: ⭐⭐⭐ ⭐,5