The Chosen One: il richiamo del drago
Titolo: The Chosen One – Il richiamo del drago
Autore: Daphne Stalwart
Genere: Fantasy – Storico
Edito: Self Publishing
Uscita: 19 marzo 2021
Trama
PRIMO VOLUME DELLA TETRALOGIA MEDIEVAL FANTASY – In un’epoca lontana, il destino di otto Regni della Terra è legato a una profezia su una futura regina. La principessa Victoria Legendragon, a capo dell’Esercito Supremo, deve oltrepassare i confini del mondo con i suoi Cavalieri per sconfiggere Zaros, Re Oscuro della casata Adeagon, diventando la Regina Eterna dei dieci Regni. Ella può compiere l’atto solo sposando l’erede al trono di Wingdragon, il principe William.In un acceso gioco di Troni, battaglie e duelli epocali, maledizioni, oscuri segreti, ostacoli clamorosi, amori proibiti e scandalosi e ancora magia, streghe, maghi, draghi, orchi, sirene… serpeggia il fato di una donna senza scelta. Alla conquista del supremo… perdendo ciò che di più caro potesse mai desiderare.
Recensione
The Chosen One è un fantasy storico tutto italiano. L’autrice è una giovane emergente che crede molto nel suo lavoro, e la sua passione si nota benissimo dalle pagine di questo libro. L’opera ha dei richiami all’epic fantasy, con riferimenti alle leggende dei draghi, agli stregoni, e alla magia. A ciò si unisce il profumo del ciclo bretone, con rimandi ad Artù, ai Cavalieri e alle epiche battaglia.
Il world bulding rappresentato, potrebbe rimandarvi anche ad un mondo narrativo diverso: quello delle serie tv. Mi ha ricordato, infatti, TOG oppure Merlin. La cosa però è volutamente dichiarata, nel senso che credo che l’autrice ne sia consapevole e di ciò ne faccia quasi un omaggio a ciò che l’ha ispirata e l’ha aiutata a dar vita al suo libro.
Siamo in un mondo in cui ci sono tantissime casate, alcune alleate e altre in guerra che si batto per quello che possiamo definire il Trono per eccellenza. Il trono che permette ad una casata di guidare tutte le altre. Una profezia, tuttavia, rischia di mettere in pericolo tutto quello che hanno costruito, e di portare nuovamente alla battaglia contro un nemico comune che pretende vendetta.
Qui entrano in gioco i giovani delle casate, che hanno il compito di giocare un ruolo importante per mantenere la pace e la tranquillità. Tra questi spicca soprattutto Victoria Legendragon, che ha il potere di guidare i draghi e la magia per sconfiggere il Re Oscuro Zaros. La sua vita cambia quando viene promessa in sposa a William Wingdragon, ma il fato vuole che la scintilla scatti con qualcun altro, cioè il fratello Karidian.
Le storie dei tre si intrecciano anche con i personaggi delle altre casate, che sembrano essere secondari ma hanno un ruolo principale nelle dinamiche della storia e nei vari intrecci che si vanno formando.
I personaggi
La storia in se mi ha piacevolmente colpita ed intrattenuto. La cosa che ho maggiormente apprezzato sono le dinamiche tra i personaggi e i loro sviluppi personali. Ognuno di loro ha particolari sfumature che li contraddistinguono e riescono ad evolversi in maniera positiva, l’autrice svela a poco a poco parti del loro carattere inaspettate. Questo punto di forza, in alcuni momenti, si è rivelato un problema.
Il numero di personaggi è esoso, e questo porta nelle scene comuni, in cui partecipano in tanti a creare un po’ di confusione. Ho avuto qualche difficolta a seguire i dialoghi ed immaginare chiaramente l’azione descritta. Penso però che basti poco all’autrice per riuscire a migliorare questo aspetto, perché le basi sono ottime.
Il mio personaggio preferito rimane quello di Victoria: ha una crescita pazzesca! Riusciamo a coglierne debolezze e punti di forza. Una leonessa che ha un cuore d’oro e allo stesso tempo ha tante paure ma deve apparire forte. Ho empatizzato molto con lei.
Anche le ship sono assicurate in questo romanzo! Vi giuro che ne penserete 3000, e anche sugli stessi personaggi, nulla e certo con loro, e ci sono episodi ed entrate in scena che vi metteranno davvero in difficolta!
Il world building
Questa è la parte forse che mi ha delusa maggiormente, nel senso che io sono un’amante delle descrizioni e delle prose immersive, almeno nei fantasy. Qui questo mi è mancato. Ci sono delle cose descritte e spiegate con leggerezza: a partire dalle scene delle battaglie fino alla profezie. Ammetto che ho paura si sia dato qualcosa per scontato, e spero che venga approfondito nel secondo volume, perché ho davvero tante domande
Lo stile
Lo stile dell’autrice è accattivante, irriverente e mai noioso. Riesce a creare un ottimo ritmo, anche se alcune parti sono forse troppo veloci, soprattutto sul finale: a che mi ero abituata ad un’idea, a che nel giro di poche pagine si era tutto concluso. Penso che elementi fondamentali di un romanzo, di cui si parla per buona parte e di cui si crea un forte hype, debbano essere resi al meglio e con forza. Qui è stato un po’ un fuoco fatuo, ho atteso e quando è arrivato al suo clou è finito davvero troppo presto e con poco approfondimento.
Lo consiglio?
Come ogni libro, di cui trovo pro e contro, mi sento di consigliarlo, perché elementi che a me non hanno convinto ad altri potrebbero invece entusiasmare. La storia in sé ha un grandissimo potenziale, l’idea di fondo anche se omaggia altri universi narrativi è bella, soprattutto se amate l’epic fantasy, il ciclo bretone e Tog. L’autrice ha dei margini di miglioramento importanti, e confido in lei perché davvero ho chiuso il libro con la domanda “E adesso come continua?! Devo sapere!”. Quando alla fine di un libro di una saga nasce in me questa domanda, allora vuol dire che mi ha colpito e ho la voglia di continuare a leggerlo!