Made for love
Titolo: Made for love
Autore: Alissa Nutting
Genere: distopico
Edito: Mondadori – Oscar Vault
Hazel si è appena trasferita nella comunità di pensionati – a dire il vero, è un campo roulotte – in cui vive suo padre assieme a Diane, una bambola del sesso iperrealistica. La convivenza è a dir poco tesa, ma l’alternativa è anche peggiore. Hazel infatti è scappata dal marito miliardario, Byron Gogol, CEO e fondatore delle Gogol Industries, un’azienda che sta facendo di tutto per rendere i suoi prodotti e le sue tecnologie indispensabili nella vita quotidiana di chiunque. Per oltre un decennio, Hazel ha tollerato di essere isolata dalla famiglia e dagli amici, controllata in ogni suo movimento. Ma quando Byron le ha proposto di collegarsi a lui tramite un chip impiantato nel cervello, ha capito che il marito aveva passato il segno ed è fuggita a gambe levate, rendendosi irreperibile. Solo che il mondo in cui ha cercato rifugio è davvero molto diverso dalla bolla asettica in cui ha trascorso gli ultimi anni. Mentre Hazel cerca di ritagliarsi una nuova vita in questo territorio inesplorato, Byron utilizza gli strumenti più sofisticati a sua disposizione per trovarla e riportarla a casa. Le sue minacce diventano sempre più sinistre e Hazel dovrà fare scelte difficili per difendersi e liberarsi del controllo soffocante di Byron una volta per tutte.
Recensione
Made for love” di Alissa Nutting è un libro su generis, difficile da includere in una categoria, ma per questo unico.
La storia ruota attorno alla figura di Hazel, che si ritrova a scappare da un marito che l’ha fatta vivere in una gabbia dorata o meglio tecnologica. Gli anni del matrimonio, infatti, sono stati scanditi da una simbiosi con le tecnologie più avanzate, che riuscivano a intuire tutti i suoi bisogni, una quotidianità asettica, così come il rapporto con il marito Byron Gogol. L’uomo è il fondatore di una start up che punta a integrare la tecnologia in ogni aspetto della quotidianità. Ma supera il limite quando chiede ad Hazel di unirsi a lui tramite un chip neurologico.
Le vicende del libro, dunque si basano su due temi: la dicotomia tra uomo e tecnologia, i limiti che questa rischia di superare distruggendo qualsiasi forma di moralità, ma anche la dipendenza affettiva.
Attraverso un flusso di coscienza e dei flashback, ci ritroviamo a conoscere la personalità della protagonista, il suo passato e i traumi che l’hanno portata alla relazione con Byron, a credere che la felicità dipendesse dal matrimonio e dall’agiatezza. Percepiamo le paure e le angosce che hanno annullato la sua personalità. Il percorso di Hazel è un viaggio di rinascita e riscoperta. Questo avviene anche attraverso dei personaggi che rappresentano altri aspetti di questo mondo. Ci mostrano da un lato il totale rifiuto di qualsiasi forma di innovazione, dall’altra come essa può cambiare la vita di una persona.
Il libro della Nutting, è stato una scoperta. Non è un libro per tutti, sia per lo stile e i temi. L’autrice, infatti, ha una penna arguta che dà vita ad una prosa quasi senza punti di riferimento, ma rende reale il senso di smarrimento e le riflessioni. Ci porta a fare i conti con una realtà che prende vita attorno a noi, ma di cui non siamo consapevoli. Ci pone quesiti e temi sociali con i quali presto dovremo fare i conti. È uno scorcio di un futuro dove dovremo scegliere tra la nostra umanità o l’ammaliante fascino della tecnologia.
Voto: 3/5